PAGINA IN AGGIORNAMENTO
SAARBRÜCKER ZEITUNG (Germania) del 3.12.1996 sul recital “Le terre del rimorso”
Mentre già neve e freddo fuori preannunciavano i rigori dell'inverno, nel teatro Intermarionet Terrae ci conduceva rapiti verso il Mediterraneo... Proprio un finale perfetto per il mese della cultura italiana... Oli
SECOLO XIX del 25.05.1997 sul "Premio Città di Recanati"
I dieci gruppi che hanno vinto quest'anno sono bravissimi... Ad esempio, come non emozionarsi a Taranterra dei Terrae, vincitori anch'essi. Giovanni Giacchi
L'UNITÀ del 25.05.1997 sul "Premio Città di Recanati"
Buona musica si è ascoltata anche dalle giovani band vincitrici del concorso, specialmente la tarantella dei pugliesi Terrae... Alba Solaro
IL MANIFESTO del 2.08.1997 sul concerto “La favola di Bellafronte e altre storie”
Il cartellone ha ospitato alcune ottime produzioni... i Terrae si sono fatti decisamente apprezzare raccontando le loro 'storie di Adriatico' insieme ad Antonello Salis... Fabrizio Versienti
CONTRAPPUNTI del febbraio 1998 sul cd “Puglia, canti e disincanti”
Tra le formazioni impegnate a ridisegnare le coordinate di una nuova cifra stilistica e culturale, un posto di assoluto rilievo è occupato da Terrae… brillante esempio di gruppo aperto… Il disco è uno straordinario saggio della maturità musicale e strumentale dell'ensemble... Michele Losacco
FOLK BULLETTIN del settembre 2000 sul cd “La favola di Bellafronte e altre storie”
Una sorpresa piacevolissima, un disco inatteso e consolatorio, capace di mostrare quella faccia buona dell'ethno-jazz che troppo spesso ci sembra di non mettere più a fuoco. Enrico Lucchesi
CORRIERE DELLA SERA del 19.03.2002 sullo spettacolo “Verso Itaca”
L'obiettivo di provocare sensazioni che durino oltre lo spettacolo è centrato in pieno... Parole che inserite in questa cornice incrementano le loro potenzialità suggestive. Annalisa Monfreda
ANSA.it del 19.09.2003 sul recital “Como un niño”
Arnoldo Foà era accompagnato da una festa di voci, ma non solo. Anche suoni di strumenti antichi e moderni, anche danza, anche teatro dei pupi; ma soprattutto voci, cantanti, singole, in coro, maschili, femminili, ambigue per qualità e intenzioni, e poi parole dette come vanno dette… Marina Bianchi
FOLK BULLETTIN del febbraio 2005 sul cd “espaGNa”
Album molto interessante… si colloca in un ambito di confine tra tradizione e ricerca, tra musica, letteratura e teatro, con risultati a tratti di grande suggestione, che evocando le atmosfere iberiche senza perdere i legami con la Puglia, possono magari stimolare la scoperta o la rilettura di opere e autori fondamentali per la cultura spagnola e europea. Marco G. La Viola
BARISERA del 7.05.2011 sull’audiolibro “Bari sole & cerase”
Nenie che si rincorrono, compagne ideali del sonno dei bambini, lingua del popolo, dna semantico di una terra, di una città. E il suono che diventa canto, melodia di un passato mai dimenticato, in cui le storie venivano snocciolate vicino al fuoco e tramandate a voce, storie per fermare un tempo scandito dal lavoro dei campi, dalla ciclicità delle stagioni. È qualcosa di unico e prezioso, come uno scrigno pieno di gemme... Gilda Camero
CANNIBALI del 10.08.2012 sul cortometraggio “Pretexto Andaluso”
Riuscire a estrapolare da un dramma come ‘Nozze di sangue’ di García Lorca cruciali nuclei di senso senza smarrirne l’unità e senza banalizzarne i contenuti non era certo cosa facile a farsi... a parlare sono i volti, i corpi, le immagini girate fra le arcaiche geometrie dei trulli e dei muretti a secco pugliesi. Enzo Garofalo
CANNIBALI del 15.11.2012 sullo spettacolo “Prima della Poesia”
Muovendo da questi due capisaldi lo spettacolo scorre agile ma intenso, e a tratti scuotente come un pugno nello stomaco, in uno spazio che la fantasia – stimolata da pochi elementi scenici ben concepiti ed armeggiati dagli attori – dipinge ora come corte familiare, ora come arena da corrida, ora come macabro teatrino di marionette. Quello inscenato da Terrae è un teatro dei corpi, dei respiri, delle voci – che a tratti si inseguono magicamente a canone - per veicolare il dramma, l'umanità, la poesia di un grande artista e il suo messaggio di libertà. Enzo Garofalo
IL QUOTIDIANO DI BARI - 11 giugno 2013 - su “Sagrademari”
‘Sagrademari’ è fiaba in salsa marinara e lingua meticcia scritta da Stefano Benni... L’ultimo progetto Terrae/Faraualla, della cui cura scenica ben si occupa Rocco Capri Chiumarulo, è proprio questo. Anna Garofalo fa di un copione uno spartito. Intorno alle ondulazioni, alle increspature e ai marosi del suo racconto, questo intenso e variopinto saliscendi vocale, si muove lieve e struggente, salmastro e pericolosamente attrattivo il canto di Serena Fortebraccio, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone e Teresa Vallarella. Cinque grandi interpreti, cinque figure femminili paludate d’un felicissimo bianco-schiuma che catturano la platea e la immergono in un’apnea poetica che omaggia gli antichi aedi. Ben meritato successo per questo spettacolo che giovedì scorso per i dialoghi di Trani era in cartellone a Palazzo Beltrani. Italo Interesse
LA GAZZETTA DEL MEZZOGIORNO del 29.12.2013 sul cd “Figliadorrè”
È sempre stato riduttivo definire un lavoro della formazione Terrae un semplice disco... un impeccabile documento storico musicale disegnato con intensità e raffinatezza... ensemble di straordinari musicisti... disco di grande eleganza sia nelle musiche che nei testi... Nicola Morisco
BLOGFOOLK.COM del gennaio 2014 sul cd “Figliadorrè”
Le esecuzioni molto accurate e la scelta degli strumenti, così come le costruzioni armoniche e gli arrangiamenti, denotano un’ottima competenza tecnica... la cadenza delle strofe asseconda un ritmo che evoca il carattere determinato della protagonista e allo stesso tempo la gravità e l’epica degli eventi... Daniele Cestellini
WWW.MESCALINA.IT del 2 marzo 2014 sul cd “Figliadorrè”
...un lavoro poetico, fulgido, lancinante, battagliero, colto, commovente, controcorrente, impegnato, cui augurare - per diverse ragioni (prime fra tutte perché pensato-scritto-suonato-cantato benissimo) - le migliori fortune. Mario Bonanno
WWW.LSDMAGAZINE.COM del 1 aprile 2015 su "Sagrademari"
…si apre con il capolavoro dantesco ancora una volta superbamente declamato da Rocco Capri Chiumarulo… Una nuova sfida per la Garofalo che – ça va sans dire – ne è uscita nuovamente vittoriosa; la sua voce mutava di personaggio in personaggio, di umore in umore, di emozione in emozione, per, infine, mescolarsi alle ugole d’oro di Serena Fortebraccio, Gabriella Schiavone, Maristella Schiavone, Teresa Vallarella, ossia le Faraualla, così da divenire anch’essa strumento di questa favolosa orchestra impegnata in un inusuale concerto che superava in più momenti la perfezione… Pasquale Attolico